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È convincimento diffuso che la condanna di Galileo Galilei sia stata il prodotto di un errore. La realtà è ben diversa. La condanna non fu motivata ex parte obiecti,vale a dire, non ebbe ad oggetto la tesi eliocentrica, la cui superiorità su quella geocentrica era riconosciuta dalla Chiesa, la condanna, invece, fu motivata exparte dicentis, vale a dire, con essa si è inteso riprovare, in maniera categorica, la facoltà di contraddire il magistero ecclesiale. Si intendono, così, le motivazioniche ne hanno impedito la revocazione, le ragioni della sua permanenza.